Slitta il piano d’azione della Commissione Europea contro il caro energia. La presentazione del pacchetto misure doveva già essere pronto.
Doveva già essere pronto domani il pacchetto misure in seno al piano d’azione programmato dalla Commissione Europea contro il caro energia. Il via libera definitivo al piano, slitterà almeno a dopo il vertice dei leader, in programma a Praga questo venerdì, dove ci si augura di raggiungere un’intesa.
“Il punto non è in agenda”, ha sottolineato Dana Spinant, portavoce della Commissione Ue. “Venerdì il dossier sarà al centro del Consiglio informale europeo, dopo il quale procederemo rapidamente per continuare il nostro lavoro sui prezzi dell’energia”.
Bruxelles
Nel frattempo, da Bruxelles la Commissione ascolterà “i Paesi membri e agirà nella maniera e nei tempi appropriati”. A comunicare che entro martedì si sarebbe arrivati a una proposta, era stato anche il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani. Sembra invece che per avere un piano d’azione definitivo e approvato dai Paesi membri, si dovrà aspettare di più rispetto a quanto programmato.
L’accordo raggiunto dai 27 Paesi Ue contro il caro energia, annunciato la scorsa settimana dalla Commissione Europea, prevede tre misure. La prima consiste in un taglio del 10% ai consumi di energia elettrica, che scende al 5% nelle ore di punta, da dicembre 2022 a marzo 2023. La seconda misura prevede un tetto agli extra-ricavi delle grandi aziende energetiche che producono elettricità da fonti a basso costo. La terza prevede di chiedere alle compagnie di oil & gas di versare una “tassa di solidarietà” sulla base dei profitti straordinari realizzati nel 2022. La Commissione è al lavoro per individuare altri ambiti d’azione su cui è possibile raggiungere un accordo tra i Paesi membri.